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L’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali verso la PAC e le nuove sfide di Agenda 2030

L’Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali verso la PAC e le nuove sfide di Agenda 2030

Da molti anni la politica agricola comune (PAC) rappresenta una stretta intesa tra agricoltura e società, tra l’Europa e i suoi agricoltori. Sostenere gli agricoltori e migliorare la produttività agricola, garantendo un approvvigionamento stabile di alimenti a prezzi accessibili, tutelare gli agricoltori dell’Unione europea affinché possano avere un tenore di vita ragionevole, aiutare ad affrontare i cambiamenti climatici e la gestione sostenibile delle risorse naturali, preservare le zone e i paesaggi rurali in tutta l’UE, mantenere in vita l’economia rurale promuovendo l’occupazione nel settore agricolo, nelle industrie agroalimentari e nei settori associati, sono i temi affrontati nell’assemblea dell’Ordine dei Dottori Agromoni e dei Dottori Forestali della provincia di Cosenza, a cui è seguito il convegno “Verso la nuova PAC 2023/2027”, svoltosi nella sala dell’Amministrazione Provinciale.

Prima delle relazioni di Michele Librandi, Alessandro Guagliardi e Maria Munno, il Presidente Michele Santaniello, nei suoi saluti, introducendo i lavori ha sottolineato il ruolo indispensabile dei dottori agronomi e forestali, tenuti ad affrontare le nuove sfide, contenute negli obbiettivi definiti dall’ONU nell’Agenda 2030 “molti dei quali – ha sottolineato – riguardano lo sviluppo sostenibile e le condizioni che hanno influenzato gli obiettivi specifici della politica di coesione e della PAC.

Lina Pecora, consigliera nazionale dell’Ordine si è soffermata sull’importanza dell’AKIS (Agricoltural, Knowledge Innovation Systems), sistema della conoscenza e dell’innovazione in agricoltura “che rappresenta – ha detto – un’importante opportunità per la consulenza professionale di tutti i colleghi: un sistema che comporta anche attività di aggiornamento professionale, soprattutto su temi e problematiche nuove come la scarsezza di risorse idriche, affrontabili solo acquisendo specifiche competenze sinteticamente definite come Agricoltura 4.0”.

I temi specifici della PAC sono stati affrontati dal Prof. Stefano Ciliberti, ricercatore del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’Università degli Studi di Perugia, che ha relazionato sullo stato dell’arte della PAC 2023/2027 fondato sullo sviluppo sostenibile, Green Deal (accordo verde) e Farm to Fork (dal campo alla tavola), affermando “che guardano con preoccupazione ai cambiamenti climatici”. Il docente perugino ha poi fatto un forte richiamo ad “impegnarsi verso la riduzione delle emissioni prodotte dall’agricoltura e dall’intera filiera agroalimentare mediante un programma articolato che si basa su riduzione di sprechi alimentari, produzione, lavorazione e distribuzione sostenibile. Un impegno teso fondamentalmente alla riduzione di antibiotici in zootecnia e alla riduzione dei pesticidi per aumentare le superfici dedicate all’agricoltura biologica”.

Concludendo il ricercatore ha illustrato iter e obiettivi ad una platea attenta e interessata che ha interagito con il relatore rendendo l’appuntamento un’importante momento formativo e di approfondimento professionale.

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