previous arrow
next arrow
Slider

Il Sindacato Unitario Nazionale dei Consulenti del Lavoro chiede il rinvio delle scadenze Fiscali

Il Sindacato Unitario Nazionale dei Consulenti del Lavoro chiede il rinvio delle scadenze Fiscali

L’Associazione Nazionale dei Consulenti del Lavoro esprime molte perplessità sulle iniziative messe in atto dal Governo per arginare le difficoltà che ha creato sta ancora creando la pandemia dall’inizio di marzo 2020. Ormai da oltre un anno e mezzo il susseguirsi di leggi, decreti, linee guida, circolari, messaggi e DPCM stanno mettendo a dura prova contribuenti e addetti ai lavori, ormai allo stremo per seguire il groviglio normativo. Non sono certamente i piccoli aiuti già ricevuti e quelli promessi potranno lenire le grosse ferite che il Covid-19 lascerà in eredità, una volta che avrà lasciato le nostre persone e le nostre case. Di conseguenza il sindacato unitario dei Consulenti del Lavoro sente il dovere di rendere più accessibili le incombenze dei propri assistiti, che ancora non sono in grado di poter affrontare con consuetudine e con un comunicato divulgato alla stampa ieri chiede che “il governo rinvii le scadenze fiscali per dare respiro a imprese e professionisti. L’Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro, a nome dei propri scritti e delle aziende da essi rappresentate, denuncia l’estrema difficoltà ad operare nella “selva oscura” di scadenze e adempimenti previsti per la fine del mese giugno. Oltre ai danni economici causati dalla pandemia, rischiare ulteriori sanzioni o aggravi per l’impossibilità di far fronte all’enorme volume di documentazione da presentare, risulta assai illogico nel periodo che stiamo vivendo. Appare, dunque, doveroso – continua il comunicato ANCL –  un rinvio delle scadenze per i pagamenti delle imposte. Risulta parimenti inopportuna la richiesta di presentazione anticipata al 10 settembre 2021 della dichiarazione dei redditi 2021 per poter fruire dei contributi a fondo perduto. Una misura che mira a sostenere chi è in difficoltà, a nostro giudizio, non può comportare, per gli operatori e gli studi già in overdose da adempimenti, un ulteriore problema operativo. Per una vera ripartenza – conclude la nota dell’ANCL – la burocrazia deve farsi da parte… e lasciare spazio al buon senso”. Di contro si attenderebbe una vera riforma fiscale e del welfare ma soprattutto della burocrazia che proprio in questo periodo sta letteralmente tagliando le gambe al sistema produttivo e dei servizi nazionale. La riduzione della aliquote fiscale ed una maggiore perequazione del sistema delle detrazioni è ormai improcrastinabile anche per ridurre la forbice tra chi paga, contribuente, e chi riceve, lo Stato.  E’ importante il rinvio delle scadenze per le dichiarazioni, ma soprattutto il balzello della scadenza del 10 settembre per una grande fascia di contribuenti e che costringerebbe i professionisti a rimanere chiusi negli studi anche a ferragosto. E poi l’accumulo delle scadenze della rottamazione e saldo e stralcio: sarebbe importante diluire queste ultime almeno in 24 rate a partire minimo da luglio 2022 se l’andamento della pandemia continua a decrescere, ma sarebbe importante che le scadenze di queste rate (2020 e 2021) siano trasferite in coda alle ultime rate a dopo il 2023.

wp_8574026